Ricordando …. mio nonno

Come mio nonno
seduto sotto il pino,
con le mani appoggiate
sul bastone ricurvo
di umile e nobile ulivo,
sto.
E sopra di esse anch'io
il mento appoggio.
Gli occhi a fessura
a proteggermi dal sole
che, per fortuna,
la chioma del pino
tiene lontano.
E scopro quanto è bello
ringraziare Dio
per la vita,
per questo venticello
e l'ombra benedetta.
Le cicale, monotone, cantano
e assordano l'aria
del primo meriggio.
Le formiche, infaticabili,
muovono.
La lucertola si allontana
timorosa e vigile
in cerca di una pietra assolata.
E io, immobile,
che nulla guardo
ma tutto vedo,
penso con affetto
a quella statua inerte
a cui giocavo accanto.

Isidoro Spanò