La festa di San Cosma e Damiano, sospesa per diversi anni, era una festa particolarmente sentita dalla comunità vitese perché rappresentava un momento di svago e di condivisione.
La festa si svolgeva nella piccola chiesetta rurale dedicata ai Santi Cosma e Damiano, solitamente durante l’ultima domenica di settembre, periodo in cui si macellava il primo maiale e si faceva la salsiccia. A partire dagli anni ’70/’80 venne invece celebrata l’ultima domenica di agosto, prima dell’inizio della vendemmia.
La chiesetta è rimasta incustodita per parecchio tempo, infatti solo di recente, nel 2019, la chiesa è stata restaurata ed adibita di nuovo al culto. I festeggiamenti iniziano il giorno antecedente la festa con il pellegrinaggio che inizia dalla chiesa di San Francesco d’Assisi e termina con l’arrivo dei fedeli presso la chiesetta campestre dei Santi Cosma e Damiano.
La tradizione prevede che la mattina si svolga la Santa Messa, poi segue il pranzo in cui si offrono piatti poveri della cucina vitese (patate bollite, pasta alla contadina o col macco di fave, biscotti con il vino cotto ecc); nel pomeriggio sono organizzati diversi giochi per grandi e piccini. I giochi tipici erano: “Albero della Cuccagna”, “Lu Joco di li Adduzzi”, “Lu Joco di l’Oca”, “Lu Joco di li pignateddi”, “Cursa di li ‘nsaccati”.

Oggi i giochi sono stati rivisitati opportunamente per non arrecare danno a nessun animale. Quelli che vengono ancora proposti sono:

  • Lu Joco di l’Oca” prevede che due ragazzi in moto debbano infilare una busa in un anello che viene attaccato ad un’oca finta sospesa tra due alti pali. Un ragazzo guida e l’altro all’impiedi sul sedile deve cercare di infilare la busa nell’anello.
  • Lu Joco di li pignateddi” consiste nel colpire una delle pentole di terracotta appese a una fune tra due pali per scoprire il suo contenuto e ricevere un premio (fave, ceci, lenticchie…) o una penitenza (farina, carbone, cenere…). Non tutti hanno il diritto di colpire la pentola, ma solo chi riusciva a infilare una canna in un anello fissato a un palo.
  • La “Cursa di li ‘nsaccati” è un momento di sfida: un rappresentante di ogni squadra sfida gli altri in una corsa dentro appositi sacchi di juta, saltellando fino al traguardo.