Nell’ambito delle risorse naturalistiche, Vita vanta nel suo territorio la presenza del Bosco del Monte Baronia, situato a pochi chilometri dal nuovo centro abitato.

Il complesso boscato di Baronia, che ricopre la cima del monte omonimo, ha un’estensione di circa 90 ettari e raggiunge un’altitudine di 630 metri sul livello del mare, e dista circa 2 km dal centro abitato di Vita. Viene gestito dal Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali, la quale si preoccupa di sistemare le piste forestali eseguire i lavori di pulizia dei viali parafuoco e della sorveglianza e dell’antincendio boschivo.
In questo contesto è stata realizzata un’area attrezzata, collocando nella parte alta dei del monte tavoli e panchine in legno, punti cottura per preparare le grigliate e passare una tranquilla giornata in famiglia o con amici. Recentemente sono stati realizzati anche i servizi igienici.
Nei pressi dell’area attrezzata, anticamente è stata realizzata una “niviera” (neviera), una costruzione concava a forma di cono rovesciato nella quale venivano ammassate grandi quantità di neve invernale, coibentata con strati di paglia e terra in modo che, resistendo a lungo, potesse essere utilizzata come risorsa idrica o venduta come ghiaccio in estate.
Dal piazzale dell’area attrezzata una serie di piste forestali, percorribili da automezzi, conducono all’interno del bosco da dove è possibile, in alcuni punti panoramici, ammirare il Golfo di Castellammare, il tempio di Segesta, il monumento garibaldino di Pianto Romano, Rocca Busambra, Monte Bonifato e ancora Monte Polizzo e la città di Salemi, l’abitato di Vita ed il demanio di Montagna Grande.

Il rimboschimento, realizzato a partire dagli anni 60, è composto prevalentemente da conifere quali Pini e Cipressi, successivamente, con interventi mirati, sono state impiantate specie quercine tipiche dell’area e ornielli, attuando quella trasformazione che porterà ad avere un soprassuolo esclusivamente di latifoglie.
Le conifere sono state per la quasi totalità introdotte nella regione con i Rimboschimenti avviati a partire dalla fine dell’800 e per buona parte del secolo scorso, con scopi di protezione e copertura del suolo, cercando di limitare i diffusi e disastrosi fenomeni erosivi, e per creare le condizioni per una più facile ridiffusione delle specie legnose naturali. Gli impianti sono stati realizzati prevalentemente sulle proprietà pubbliche abbandonate, secondariamente su quelle private. Oggi, secondo i dati dell’IFRS i rimboschimenti coprono una superficie di circa 105.000 ha, pari a circa il 21% dei boschi della regione.
Laddove le condizioni del suolo si fanno più aspre si rinvengono formazioni vegetali costituite da essenze aromatiche quali, il timo, la santoreggia, l’origano, il finocchio selvatico, che riescono a vegetare su substrati rocciosi, qualora privi di suolo. Non esiste un particolare corteggio floristico legato ai Rimboschimenti: le specie presenti sono molto variabili, assai numerose e fanno riferimento a gruppi ecologici diversi.