Una bellissima (piccola) storia

Quello che segue è il racconto di un incontro avvenuto nei mesi scorsi a Vita. Per comodità del lettore lo divido in due parti. La prima riguarda il testo della mail da me indirizzata al personaggio più importante della storia per chiederle l’autorizzazione alla pubblicazione; la seconda riporta il testo della bellissima risposta ricevuta.

1° parte

Nelle prime ore di un Sabato pomeriggio dello scorso Febbraio, nel bar vicino casa mia, incontrai una giovane donna che chiedeva notizie sul suo bisnonno nato a Vita ma di cui conosceva solo il nome. Il barista, mio amico, conoscendo la mia passione per le ricerche genealogiche, girò a me la domanda presentandomi a Cinzia.

Dovetti confessare subito che il nome del bisnonno mi era del tutto sconosciuto e che come prima indagine potevamo incontrare il custode che per oltre 30 anni ha prestato la sua opera presso il cimitero di Vita.

Nonostante l’ora insolita, approfittando dell’amicizia che mi lega a quella persona, ho accompagnato Cinzia a casa dell’amico Castronovo. Questi, pure lui appassionato di ricerche genealogiche, cominciò a snocciolare dinastie senza però che in nessuna di esse risultasse presente il nome oggetto della ricerca (non così il cognome che, anzi, è molto comune a Vita) Nessuna ricerca ufficiale poteva essere fatta in quanto gli uffici comunali erano chiusi.

Accompagnai Cinzia al Cimitero su sua precisa richiesta ma servì solo ad ammirare il bel panorama che da lassù si gode. Servì anche a conoscerla meglio: da circa 10 anni vive e lavora a Londra, tornata in Italia per un breve periodo (la mamma vive in Toscana) ha deciso di venire a Trapani e poi a Vita alla ricerca delle sue origini. La accompagnai negli uffici della Pro Loco perchè desse ai ragazzi del Servizio Civile il suo recapito telematico e tornai alle mie occupazioni.

Nei giorni successivi siamo stati frequentemente in contatto via e-mail. Le mie ricerche hanno consentito di contattare l’ultra novantenne cugino di suo nonno e da lì è stato un susseguirsi di scoperte che hanno suscitato l’emozionato interesse di Cinzia.

“….sono stata talmente emozionata dalla vostra ricerca che mi sono confusa mentre scrivevo, ma vi assicuro che avevo le lacrime agli occhi…”

Questo è il brano di una sua mail che conservo tra le cose più care, non solo per le espressioni lusinghiere nei miei confronti e dei ragazzi del Servizio Civile che prestano la loro opera presso la Pro Loco ma, sopratutto, perchè è la cartina tornasole che dimostra la necessità che ognuno di noi ha di appropriarsi delle “radici” che ci legano ad un territorio.

Cinzia è tornata al suo lavoro ma se e quando ritornerà a Vita potrà incontrare tanti discendenti dei suoi avi di cui sconosceva l’esistenza.

2° parte

DOPO POCHI GIORNI ABBIAMO RICEVUTO LA SEGUENTE MAIL:

In questa mia mail vi voglio raccontare una breve storia che va a chiudere la Vostra bellissima ricerca di uno dei tanti vitesi che ha lasciato la Vostra bellissima terra con tanta nostalgia…

Quando ero piccola mia madre, essendo figlia unica, usava spesso lasciarmi da sola dai suoi genitori, dai miei nonni siciliani, perchè avessero cura di me, mentre mia sorella, essendo più grande era più indipendente, quindi libera di uscire con le sue amiche.
Ricordo ancora i profumi e gli odori di quei pomeriggi passati insieme a loro; Nonna Lina(Angela) e mio nonno Sebastiano Daidone.
Specialmente con mio nonno avevo istaurato uno stretto legame, in quanto mia nonna era troppo occupata a cucinare o a stendere sul terrazzo i peperoncini da essiccare al sole (usanze che oggi sono difficili a trovare).
Mio nonno, invece, riusciva a ritagliare del tempo con me, con lui per esempio, ho imparato a giocare a carte; a settebello, a scopa, ma sopratutto facevamo a gara a chi finiva prima la pasta con la ricotta allungata con latte e zucchero.
Forse per Voi questi condimenti con la ricotta o tutto ciò che voi cucinate vi sembra scontato, ma sappiate che chi come me non è della Sicilia o non viene dal Vostro posto incontaminato, gli resta solo un bellissimo ricordo.
Mia nonna morì quando avevo 12 anni, di lei mantengo sempre vivo il ricordo di lei in cucina o a cucire con la sua macchina Singer a pedali, mentre mio nonno morì 6 anni dopo.
Avevo 18 anni e mi ricordo ancora, come fosse ieri, lui disteso sul letto dell'ospedale Rosignano Solvay in Toscana mentre era in preda al delirio della sua malattia rivolgere le sue ultime parole a Vita, alla sua amatissima terra.
Io allora gli stavo accanto e non capivo, ma lo ascoltavo….
I suoi occhi erano fissi perchè la malattia lo aveva reso in quel modo, rigido e immobile, ma erano colmi di lacrime di ricordi, di visioni dei suoi carissimi luoghi …. di Vita.
Ed è per quel vivo ricordo che ho di lui, nei suoi ultimi istanti … che a Febbraio mi sono decisa a scoprire le sue radici, le mie radici…. Vita e la bella Sicilia.
Il tratto da Segesta a venire a Vita in macchina l'ho fatto piangendo, ricordando mio nonno quando mi raccontava la vita rurale passata lì, ma una cosa è certa, e ne ho oggi la conferma … in quel viaggio mio nonno mi è stato accanto, perchè forse grazie a lui ho avuto la fortuna di trovare il signor Spanò e tutte le brave persone della Pro Loco Vitese e non, che hanno raccolto la mia ricerca con tanto interesse….
Grazie, Grazie, infinitamente GRAZIE….

Cinzia Manetti

Una Vitese da ora nel cuore sempre…

Non credo che qualche giovane sia arrivato a leggere fin quì (ormai i messaggi sono di poche parole e, tra l’altro, abbreviate!) ma, se lo avesse fatto, voglio invitarlo/a a riflettere sulla seconda parte: per quanto mi riguarda, non riesco a leggerla senza che una intensa emozione mi vinca fino alle lacrime.

isidoro spanò