Sembra di sentirlo ancora sulla sua Ape addobbata a festa.
La musica ed il rumore di quel mezzo lungo le vie del paese erano il segnale inconfondibile che “Mastro Carnevale” era arrivato e che finalmente era il momento per gioire. Usava stracci colorati, abiti vecchi, palloncini ed attrezzi che non utilizzava più per realizzare dei fantocci carnevaleschi, che mettevano allegria a chiunque li vedesse passare. Si faceva sentire dappertutto, perché il Carnevale è festa, gioia, condivisione e amore per la vita, tutte caratteristiche che gli erano proprie.
Antonio Simone, detto “’Ntoni u gemello”, era un personaggio singolare, sempre presente per le feste di paese, fiero di portare lo stendardo dedicato al Santissimo Sacramento. Si sbracciava per animare la sua amata Vita: in gioventù la sua casa diventava una pista da ballo per tutti i bambini, partecipava ai tornei sportivi sfoggiando la sua passione per il calcio. Quando divenne grande, non potendo più correre come da ragazzino, si dilettava con il calciobalilla.
Si faceva trasportare talmente da questo genere di eventi che per un Presepe Vivente, una volta si adoperò per realizzare un forno a legna che tutt’ora, dopo molti anni, è funzionante.
Spesso lo si sentiva chiedere a gran voce: “Signura Maria, soccu ci servi?”, “Don Cola, voli che ci pulizziu u jardinu?”, perché era una persona umile, ma sempre pronta a dare una mano a tutti. Risolveva i piccoli problemi quotidiani dei compaesani sturando lavandini, zappando i terreni, pulendo gli escrementi di piccioni dai terrazzi, trasportando mobili pesanti e aiutando nei traslochi con la sua Ape.
Un tuttofare di cui oggi si sente tanto la mancanza. Una figura sempre presente ed attiva nel paese, allegra, che è venuta a mancare troppo presto.
Nel gennaio 2011, subito dopo la sua scomparsa, la Pro Loco Vitese ha voluto ricordare fortemente questo caro amico con delle foto che lo ritraevano nella sua giovialità, nelle sue faccende e i suoi mille travestimenti.
In un altro evento, durante uno spettacolo teatrale “Vite che sono la mia” di Giacomo Guarneri, ”Ntoni u Gemello” è stato personificato dal figlio Francesco, che non perde mai occasione di ricordarlo, guidando commosso l’Ape di “Mastro Carnevale”.
Oggi è lui, insieme ai fratelli, a portare, fiero, lo stendardo durante le processioni, dando così continuità al voto di famiglia e alla devozione del padre verso il Sacramento e la sua amata Vita.
Jeannette Tilotta